Quali sono le regole per mantenere un intestino in buona salute? Ci sono abitudini e alimenti che possono contribuire alla funzionalità di questo importante alleato del benessere complessivo del nostro organismo?
In questo pratico articolo, vogliamo offrirvi quelli che riteniamo essere i consigli essenziali per tutelare al meglio quello che, a ragione, viene definito il “secondo cervello” del corpo umano.
- Pasti più piccoli, ma più frequenti: mangiare due volte al giorno una grande quantità di cibo non giova all’intestino. Al contrario, per mantenerlo in salute la migliore strategia è fare piccoli pasti frequenti. Bisogna infatti ricordare che il rivestimento dell’intestino è composto da uno strato di cellule che viene sostituito all’incirca ogni 72 ore, e che tale ricambio avviene meglio se l’organo non è “impegnato” ad assorbire pasti particolarmente abbondanti.
- La regola delle 12 ore: suggeriamo di lasciare intercorrere 12 ore tra il primo pasto della giornata e l’ultimo. Questa è un’altra efficiente modalità per evitare di sovraccaricare di lavoro l’intestino.
- Respiri profondi: prima di iniziare a mangiare, suggeriamo di prendere sempre qualche respiro profondo. A cosa serve? Essenzialmente, a fornire il giusto stimolo al sistema nervoso parasimpatico. Ci permetterà di rilassarci meglio e di accumulare energia in una modalità più efficiente, utile anche in fase digestiva.
- Fermenti amici: il consumo di cibi fermentati, quando avviene in quantità modiche, aiuta l’intestino a svolgere la sua funzione perché permette l’acquisizione di batteri “amici” del nostro organismo. Alimenti come il kefir, la kobucha, il tempeh, i crauti e persino i sottaceti sono perfetti “contenitori” di questi preziosi alleati del benessere.
- Attenzione allo zucchero: lo zucchero, specialmente quello raffinato, non fa bene alla salute. Non parliamo in questo caso solamente della salute dei denti, ma anche di quella dell’intestino. La ragione è semplice: è proprio di zucchero che si nutrono i batteri “nemici” del suo benessere, e il risultato è particolarmente sgradevole: gonfiore e dolore addominale, alterazione nella frequenza di defecazione, irritazione. Meglio quindi limitarne il consumo.
- Più integrale, meno raffinato: il consumo di cibi integrali favorisce il benessere dell’intestino, mentre quello di alimenti molto raffinati può contribuire al suo malfunzionamento. Limitiamo dunque le farine bianche e i grassi idrogenati, che condizionano negativamente sia il rivestimento intestinale che il suo microbiota, e favoriamo il consumo di alimenti integrali, i risi primitivi, l’olio d’oliva.
- Troppi antibiotici: l’abuso di antibiotici può alterare la funzionalità intestinale. Se, da un lato, assumere antibiotici è necessario per contrastare determinate patologie, il rovescio della medaglia è che questi medicinali possono avere un impatto negativo sul nostro secondo cervello. La loro assunzione, dunque, dovrebbe essere limitata soltanto a occasioni in cui è strettamente necessaria, previa prescrizione medica, e sempre associata al consumo di probiotici. Questi ultimi contribuiranno a tutelare il più possibile il nostro microbiota intestinale.
- Muoversi, muoversi, muoversi: un intestino sano è anche il risultato di un organismo che non è pigro. L’attività fisica non soltanto contribuisce al benessere psicofisico dell’individuo, ma anche alla salute dell’intestino, perché ne favorisce la normale motilità. Dallo sport praticato su base regolare sino alle semplici camminate, è essenziale per il nostro stato di salute offrire al nostro corpo la possibilità di muoversi ogni giorno.