I virus intestinali sono la causa di quelle che, da un punto di vista prettamente medico, vengono definite influenze intestinali o gastroenteriti virali.
Queste aggressioni virali colpiscono gli organi deputati alla digestione del cibo causando sintomi classici, e che includono generalmente:
- Dolori addominali
- Nausea
- Vomito
- Crampi addominali
- Diarrea
- In alcuni casi, stato febbrile
I principali virus intestinali sono quattro:
- Rotavirus: si tratta dell’agente virale causa della stragrande maggioranza dei casi giovanili di gastroenteriti e può essere trasmesso per via oro-fecale, per contatto con oggetti o alimenti contaminati e attraverso le vie respiratorie. Di norma, provoca sintomi che includono nausea e vomito, ma anche febbre e diarrea acquosa. In casi gravi può dare luogo a una severa disidratazione a seguito di numerosi episodi di dissenteria e vomito.
- Norovirus: è legato alle gastroenteriti di origine alimentare ed è di solito particolarmente virulento e patogeno. Colpisce in modo trasversale e indiscriminato chiunque attinga alla medesima “fonte” dell’infezione, e dunque interessa di solito mense scolastiche oppure ospedaliere, carceri, navi da crociera, hotel e via discorrendo. Può essere presente anche nelle acque infette, ma anche in cibi crudi e raggiunge l’organismo attraverso l’oro-faringe, dando luogo a un’infezione che si sviluppa primariamente nel piccolo intestino. I sintomi principali includono nausea, vomito, crampi addominali con diarrea acquosa, febbricola, spossatezza, astenia, dolori muscolari e cefalea.
- Adenovirus enterico: il termine identifica una famiglia di virus che comprende un centinaio di sierotipi differenti. Di solito questo virus è responsabile di processi infettivi non soltanto a carico del tratto digestivo, ma anche delle vie respiratorie e oculari. Il suo principale veicolo di contagio è la saliva, con sintomi che si manifestano dai 3 ai 10 giorni dal contatto. Tipicamente, i sintomi di queste gastroenteriti includono dolori addominali, diarrea e vomito.
- Astrovirus: tende a colpire prevalentemente i bambini al di sotto dei 5 anni di età, contagiati soprattutto per via orofecale oppure per contatto con oggetti e superfici contaminate. I veicoli di trasmissione possono includere anche acqua e cibo. L’infezione ha un’incubazione breve, tra le 24 e le 72 ore, con esordio rapido caratterizzato da diarrea acquosa per 2 o 3 giorni. In casi più gravi, la dissenteria può protrarsi anche per 7-14 giorni e può essere associata a febbre, nausea, vomito e cefalea.
Di norma, il medico procede a identificare quali tra questi abbiano colpito il paziente analizzando la sua sintomatologia, effettuando un esame obiettivo e procedendo dunque a un’anamnesi il più possibile accurata.
Così come per il virus del raffreddore, neppure per i virus intestinali esistono vere e proprie “cure”: ciò che si fa di norma è procedere a una terapia sintomatica finalizzata prima di tutto a prevenire ed eventualmente correggere la disidratazione, ossia il primo e più pericoloso effetto di queste condizioni.